Nuove tecnologie, robotica. Possono sembrare agli antipodi delle scienze umane, ma è davvero così?
Quale contributo possono dare filosofia, archeologia, storia, storia delle arti e dello spettacolo, comunicazione al progresso tecnologico e della società?
Il progresso è cultura e la cultura è interdisciplinare. Ogni materia è un anello fondamentale nel circuito della crescita: le scienze umane e le nuove tecnologie si influenzano l’una con l’altra e beneficiano reciprocamente delle loro scoperte.
Per questo motivo i dipartimenti di studi umanistici come Civiltà e Forme del Sapere, grazie alla ricerca e alla didattica, alla riflessione all’applicazione, entrano a pieno titolo nell’elaborazione di contenuti per il Terzo Millennio.
La storia degli automi, reali e metaforici, che affascinano l’uomo dagli albori della civiltà, è un esempio paradigmatico di questo rapporto.
Una proposta organizzativa
Considerato che le attività di ricerca nei settori umanistici, che pur in molti casi sono strettamente connesse alle nuove tecnologie, hanno prevalentemente risultati concettuali più che fisicamente tangibili e che, per questo, l’idea di ricerca è associata dai non specialisti esclusivamente al mondo scientifico, appare quanto mai necessario mostrare alle persone l’importanza e la concretezza degli studi di questo àmbito, mettendo in evidenza il loro contributo allo sviluppo della società.
Lo spazio di uno stand, seppur fondamentale “vetrina” istituzionale, non permette di raggiungere tali obiettivi: i partecipanti alla Notte dei Ricercatori, come verificato nelle scorse edizioni, sono prevalentemente passanti che si soffermano negli stand, al massimo per pochi minuti, se attirati da oggetti curiosi; in più, il rumore di fondo del venerdì pomeriggio in centro città, impedisce la comunicazione verbale.
La nostra proposta prevede di utilizzare lo spazio dello stand per presentare alcuni progetti di àmbito archeologico che hanno anche impatto visivo, cioè i modelli virtuali di contesti etruschi, egiziani, magno greci e romani, rinviando alla Gipsoteca (la cui apertura straordinaria è già inserita nel programma di Bright) per vivere la realtà immersiva degli stessi contesti attraverso il visore e interagire coi ricercatori degli altri settori per sperimentare la concretezza del pensiero.
Nell’arco del pomeriggio i visitatori della Gipsoteca (adulti e bambini) saranno coinvolti in brevi discussioni su temi e ricerche dove è forte il connubio tra nuove tecnologie e saperi umanistici (archeologia, storia, storia dell’arte, comunicazione, cinema et c.), con una particolare attenzione al dibattito filosofico attuale sul rapporto tra etica e scienze applicate.
Il programma
Sono previsti diversi argomenti, introdotti da presentazioni di 10 minuti, che si svolgeranno secondo il seguente calendario:
Sala dei Gessi (piano terra)
- Ore 16 | “Buona” e “cattiva” comunicazione: raccontare con la tecnologia. Laboratorio per ragazzi dagli 11 ai 13 anni, Elena Marcheschi e Veronica Neri
- Ore 17 | Le nuove tecnologie sono davvero neutrali?, Roberto Gronda
- Ore 18 | Alieni e piramidi: fake news e disinformazione web in archeologia, Mattia Mancini
- Ore 19 | Alle origini dei robot: manichini snodabili tra storia dell’arte e TAC, Antonella Gioli, Elena Scaravella, Barbara Sisti, Anna Salvadorini
Antiquarium (primo piano), dalle 17:30 alle 19:30
- Terme romane, tombe etrusche e egizie. Immergiti nella realtà virtuale degli scavi del Dipartimento, Emanuele Taccola
- Trova, fotografa, riconosci! Prova l’app del progetto ArchAIDE per riconoscere, con una semplice foto da smartphone, la ceramica archeologica, Francesca Anichini, Gabriele Gattiglia
- Studenti, ricerca, futuro. Libera associazione di idee, Associazione studentesca VOLO – Viaggiando Oltre L’Orizzonte