Martedì 13 novembre, alle ore 10:00, presso la Gipsoteca di Arte Antica dell’Università di Pisa (piazza S. Paolo all’Orto 19), si terrà la presentazione del Progetto di Eccellenza del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere: I tempi delle strutture. Resilienze, accelerazioni e percezioni del cambiamento nello spazio euro-mediterraneo.
Il progetto, che terminerà nel 2022, intende affrontare la polarità fra resilienza e accelerazione del tempo storico, con particolare riferimento a quattro aree di ricerca: l’area antica, l’area medioevale, l’area moderna e quella contemporanea.
All’interno di queste linee di ricerca verranno esaminati specifici momenti e processi caratterizzati dalla compresenza dei due aspetti, della resilienza e dell’accelerazione, colti nelle diverse forme della loro relazione.
Area antica
L’area antica vuole indagare le dinamiche di espansione e processi di crescita negli Early States e negli imperi del mondo antico, differenziando geograficamente e cronologicamente. Nel concreto la ricerca si rivolgerà all’identificazione dei fenomeni di crescita facendo uso di ‘misuratori’, alla cui definizione è imprescindibile il contributo dell’indagine archeologica. Si prenderà anche in considerazione la circolazione di merci e la diffusione di repertori figurativi in rapporto all’emergere di nuovi centri di potere in area mediterranea. A partire dalla comparazione dei risultati ottenuti si intende elaborare un modello che, dando il giusto rilievo ai fenomeni di resilienza, evidenzi la dimensione parcellizzata ed episodica della crescita nel mondo antico.
Area medioevale
L’area medioevale mira a ripensare la nozione di Rivoluzione feudale, indagando l’individuazione di un fattore decisivo nel riconfigurare il sistema delle strutture delle società medievali dopo il Mille.
L’asincronia delle trasformazioni, le diverse opzioni fra rapide e accelerate innovazioni ed evoluzioni graduali, la variabile percezione dei contemporanei del carattere rivoluzionario dei cambiamenti fanno del tema un buon caso di studio delle tematiche generali: il cambiamento storico tra resilienze e accelerazioni; la percezione del mutamento e il suo influsso sui processi storici; l’asincronia nel mutare delle strutture; e infine l’ambizione di cercare di cogliere la struttura di strutture, l’elemento capace di attivare il cambiamento del sistema.
Area moderna
La linea moderna ha l’obiettivo generale di restituire la complessità dei processi di cambiamento in età moderna, utilizzando i due strumenti costituiti dalla polarità accelerazione/resilienza e dalla dimensione della percezione del cambiamento. Essere moderni significa già essere consapevoli della diversità storica di un’epoca che, entro certi limiti, si contrappone al passato e ciò comporta un mutamento nel rapporto tra tempo storico e tradizione, una trasformazione nella direzione dello sguardo (non verso il passato, come hanno fatto con la loro peculiarità gli umanisti, ma verso il futuro).
Per studiare questa trasformazione di concetti e paradigmi ci si propone di elaborare un “Lessico europeo del cambiamento”, dedicato alle idee chiave che definiscono in età moderna il rapporto con il tempo e la storia. Per la sua redazione si analizzeranno e censiranno le parole e i concetti con cui gli attori della modernità hanno lavorato: catastrofi e rivoluzioni; epoche ed età; progressi, crisi, decadenze; origini e fini; storie naturali, congetturali, filosofiche, ecc.
Area contemporanea
La linea di ricerca contemporaneista incentra la sua attenzione sulla comunicazione e la propaganda in età contemporanea. Mira a riflettere sul progressivo affermarsi della società di massa, con la costruzione di un campo comunicativo che si articola attorno a quattro fondamentali strutture:
- tecnologiche e comunicative, con una sequenza continua di innovazioni mediatiche;
- istituzionali, con modalità pubblicamente regolate di presa di parola;
- discorsive e simboliche;
- ideali (ideologie e valori, con i relativi conflitti e mutamenti).
Il progetto si propone di analizzare questi quattro piani attraverso uno studio della dialettica innovazioni-persistenze, articolato nella cornice di tre macro-fasi cronologiche:
- dal tardo Settecento alla Grande Guerra;
- tra le due guerre;
- post-1945.
Nel complesso, l’attenzione è rivolta al modo in cui le innovazioni comunicative modificano le strutture spaziali, temporali discorsive dell’esistenza quotidiana, della società e della politica; e alle nuove forme della memoria culturale e del rapporto con il passato, inglobato in una idea di futuro attraverso processi di patrimonializzazione, e processi di invenzione della tradizione e dell’autenticità.