Si segnala l’uscita, nella collana editoriale del Progetto di Eccellenza del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, con l’editore Carocci, del volume a cura di Antonio Masala e Lorenzo Viviani dal titolo “L’età dei populismi. Un’analisi politica e sociale”, Carocci, Roma, 2020.
Il volume affronta la questione del populismo e le sue implicazioni in riferimento alle trasformazioni delle democrazie e delle società contemporanee. La prospettiva interdisciplinare adottata non si concentra sull’ampia fenomenologia di casi di populismo, ma tesse la trama dei cambiamenti storico-politici e sociali con cui si misurano le liberal-democrazie in una fase di ridefinizione degli attori, dei luoghi, dei tempi e dei linguaggi della politica.
Attraverso un dialogo serrato tra filosofia, storia e sociologia politica ne viene proposto un inquadramento teorico, con un’analisi critica dei diversi approcci interpretativi disponibili, esaminandone le sfide in termini di ideologia e di strategia e retorica politiche.
Ampio spazio viene dedicato al rapporto tra populismo, democrazia liberale, rappresentanza politica e crisi dei partiti tradizionali. Si affronta inoltre la sua relazione con la scienza, con le nuove tecnologie e con il complesso sistema della comunicazione, in particolare quella digitale.
Il volume si articola in quattro parti, di cui la prima dedicata a “Populismi, democrazia, ideologia”, la seconda a “Populismi, politica, storia”, la terza a “Populismi, comunicazione, scienza”, la quarta a “Populismi, partiti, immigrazione”.
Studiare i populismi richiede anche di analizzare come varia la struttura delle opportunità politiche in ragione delle fasi di transizione che accompagnano i processi di modernizzazione e di trasformazione delle basi sociali delle democrazie. Nella relazione fra itinerari della modernizzazione e diverse traiettorie della democrazia, si creano infatti possibili crisi nel processo di legittimazione dell’autorità politica.
L’insorgere dei populismi esprime dunque una frattura politica che può emergere proprio all’interno delle trasformazioni della democrazia laddove si incrinano i processi di riconoscimento, di fiducia, di lealtà nei confronti delle forme della rappresentanza politica, il cuore della democrazia liberale.
Lungi dall’essere un “prodotto finito”, la democrazia è infatti un processo che si compone di una continua ridefinizione degli attori, dei contenuti e delle forme delle sue due componenti: la democrazia nel suo funzionamento procedurale e la democrazia come progetto di trasformazione della società.