Mercoledì 27 aprile 2022 si terrà il percorso “Il filo lungo della pace” rivolto alle scuole secondarie di II grado, che si snoderà in due tappe, presso la Gipsoteca di arte antica dell’Università di Pisa e la Domus mazziniana, in presenza o da remoto a seconda della situazione sanitaria.
L’iniziativa rientra nell’ambito della Giornata della solidarietà, curata dall’Associazione Nicola Ciardelli in collaborazione con le istituzioni cittadine.
Per prenotare il percorso scrivere a educazione.gipsoteca@sma.unipi.it e giornatadellasolidarieta@nicolaciardellionlus.it.
Dettagli del percorso
Percorso con due tappe
Destinatari: scuole secondarie di secondo grado
Attività in presenza o da remoto
Data: 27 aprile 2022
Durata dell’attività presso ogni tappa: 45 minuti circa
Orario: da definire
Tappa 1, Gipsoteca di arte antica. “Un dono di pace per il Gran re di Persia”
A cura di Chiara Tarantino (dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa) con il supporto di Stefano Landucci (Sistema Museale di Ateneo) e Francesca Lemmi.
In passato, come oggi, le battaglie erano combattute in prima linea dagli eserciti, ma a pagare le drammatiche conseguenze della guerra erano gli innocenti, compresi donne e bambini, abbandonati senza sostentamenti, fatti schiavi e uccisi. Lo avevano ben presente i Greci, che scelsero di suggellare la pace coi Persiani offrendo in dono al Gran re un monumento a Penelope, che secondo la leggenda per lunghi anni aveva atteso il ritorno dello sposo Ulisse dalla guerra di Troia.
La singolare storia di questa scultura, di cui si conserva una copia presso la Gipsoteca di arte antica, sarà il focus dell’incontro, preceduto da un’introduzione alla collezione del Museo.
Tappa 2, Domus mazziniana. “Costruire dalle macerie: il ritorno alla Democrazia”
A cura di Pietro Finelli (Domus mazziniana).
La città di Pisa è stata vittima di un tragico bombardamento nell’agosto del 1943. Tra i tanti edifici distrutti vi fu anche la casa dove il 10 marzo 1872 era morto Giuseppe Mazzini, ospite di Pellegrino Rosselli e Jannet Nathan.
Sin dalla liberazione di Pisa, la ricostruzione della casa diventa una delle priorità sia del Comune sia dell’Università.
La riedificazione della casa, destinata a diventare la Domus Mazziniana diventa infatti il simbolo della ricostruzione dell’Italia dalle macerie non solo fisiche della guerra, ma anche morali della dittatura e la costruzione di una ‘casa’ (Domus appunto) libera, democratica e repubblicana.
Una storia raccontata nelle caratteristiche architettoniche stesse della Domus Mazziniana, esaltate dalla ristrutturazione avvenuta nel 2011 in occasione del 150° dell’Unità d’Italia che ha visto il riconoscimento della Domus come ‘luogo della memoria nazionale’.