A Volterra la mostra sulla necropoli etrusca indagata dall’Università di Pisa
Inaugura giovedì 21 dicembre 2023 nella sala dell’altana, al IV piano del Museo Etrusco Guarnacci di Volterra, la mostra “DIMORE ETERNE. I TUMULI ETRUSCHI DELLE COLOMBAIE”.
L’esposizione, che resterà aperta sino al 3 giugno, presenta per la prima volta al pubblico i materiali del tutto inediti provenienti dallo scavo della Necropoli delle Colombaie, dove è in corso un’indagine archeologica a partire dal 2016. L’esplorazione della necropoli etrusca ha portato alla scoperta di tombe a camera costruite in pietra e coperte da strutture a tumulo. Lo scavo si svolge in concessione ministeriale al Comune di Volterra ed è condotto, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Pisa e Livorno, dal team di Etruscologia del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, coordinato dalla dott.ssa Lisa Rosselli.
Storia degli scavi
Le ricerche erano iniziate con l’intento di ritrovare e definire le caratteristiche di una piccola tomba a camera costruita in muratura scoperta casualmente nel 1923 durante la coltivazione agricola del piano terrazzato, all’epoca non documentata adeguatamente e di cui si era quasi perso il ricordo. Tuttavia, nel corso degli ultimi anni l’importanza dell’area indagata è cresciuta progressivamente man mano che le operazioni di scavo hanno rivelato l’esistenza non di una tomba isolata, ma di un’estesa area di necropoli costituita, ad oggi, da tre strutture funerarie a tumulo di grandi dimensioni, riferibili all’epoca etrusca tardo-orientalizzante (ossia il periodo che comprende la seconda metà avanzata del VII e i primi decenni del VI secolo a.C.). Si tratta di una assoluta novità per Volterra, dove finora il tipo della tomba a camera sormontata da un tumulo circolare in pietra non era documentata, mentre sono noti diversi esempi dello stesso periodo nel territorio circostante, tra la val di Cecina e la Val d’Elsa. A questo dato rilevante si è aggiunto il fatto che nel 2020 uno dei tumuli individuati durante lo scavo si è presentato inviolato, ancora con l’ingresso sigillato da grandi lastre di pietra e il contenuto di sepolture e oggetti di corredo intatto, una scoperta che consente di acquisire conoscenze significative sulle usanze e sulle pratiche funerarie della comunità che popolava Volterra in un periodo remoto della sua storia.
L’esposizione ‘Dimore eterne’
Per valorizzare la nuova scoperta della necropoli delle Colombaie, a cento anni esatti dalla sua prima individuazione, il Comune e il Museo Guarnacci di Volterra, l’Università di Pisa e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno offrono al pubblico i primi risultati delle campagne archeologiche, in un’esposizione temporanea allestita nel Museo Etrusco.
Saranno presentati per la prima volta i reperti archeologici appena restaurati, rinvenuti all’interno della camera funeraria del Tumulo 2 insieme alle sepolture ad inumazione e incinerazione, con la ricostruzione delle cerimonie e dei riti connessi alle deposizioni, mentre alcune proiezioni video condurranno virtualmente i visitatori nella necropoli e all’interno delle tombe a tumulo, in modo da contestualizzare quanto è esposto nelle vetrine. Inoltre, per offrire una panoramica ancora più ampia dell’entità del sito archeologico, saranno esposti alcuni materiali ceramici rinvenuti in mezzo ai resti di una struttura abitativa costruita sul piano delle Colombaie alcuni decenni prima della costruzione dei tumuli (nei decenni finali dell’VIII secolo a.C.) e abbandonata quando il sito cambiò la sua destinazione e divenne un’area funeraria con monumenti di grandi dimensioni.
Accompagnano l’esposizione anche alcune tombe a fossa di epoca tardo imperiale romana (III-IV secolo d.C.), testimonianza di una rioccupazione di quest’area, molti secoli dopo l’abbandono dei tumuli etruschi, da parte di un settore della comunità volterrana che scelse questo sito di lunga memoria come luogo di sepoltura per alcuni suoi membri.
Per informazioni su costi e orari, si rimanda al sito del Museo Guarnacci.