Co-diretta da Niccolò Mazzucco nell’ambito del progetto MESApennines
Nella prima metà di giugno 2024 gli archeologi dell’Università di Pisa sono tornati a scavare a Monte Frignone (Corfino, Lucca), un contesto con occupazioni umane datate al VI millennio, alla transizione tra Mesolitico e Neolitico, già studiato agli inizi degli anni 2000 da un team guidato da Carlo Tozzi e Mario Dini dell’Università di Pisa, che aveva individuato un importante sequenza dall’Epigravettiano fino al Neolitico.
Con la nuova campagna 2024, parte del progetto MESApennines finanziato dal CSIC (Juan F. Gibaja) e co-diretto con Niccolò Mazzucco dell’Università di Pisa, il gruppo di lavoro dell’Ateneo pisano ha allargato gli scavi degli anni 2000 individuando i resti di un accampamento di cacciatori-raccoglitori insediato a poche centinaia di metri da Monte Frignone.
Le nuove indagini hanno evidenziato l’esistenza di un deposito ancora ricco di materiali archeologici, databili, sulla base di prime valutazioni, ad una fase del Mesolitico finale. Oltre ai reperti, sono state messe in luce varie zone di fuoco ed un focolare in fossa. I resti carbonizzati raccolti saranno studiati in collaborazione con Lionello Morandi dell’Università di Pisa per poter determinare non solo le specie vegetali usate come combustibile ma anche identificare eventuali resti di piante e semi commestibili. Obiettivo dello scavo è anche quello di ricostruire l’evoluzione dell’alta montagna garfagnina durante l’Olocene medio.
Hanno preso parte alla campagna di scavi 2024 a Monte Frignone diverse studentesse e studenti di laurea triennale e di laurea magistrale dell’Università di Pisa: Alvise Bianchi, Tommaso Colombini, Denisa Dragaj, Marco Nait, Arianna Nocchi, Sonia Parisotto, Katerina Pavloglou, Giada Pirrone.