Un corpo di segni. Simboli, sacralità, conoscenza

Giovedì 25 luglio inaugura a Pisa, presso il Museo della Grafica di Pisa (Palazzo Lanfranchi), la mostra Un corpo di segni. Simboli, sacralità, conoscenza, curata da Sonia Maffei, Gianfranco Natale Alessandro Tosi, con la partecipazione di Alberto Ambrosini Flora Silvano.

Un corpo di segni propone un suggestivo percorso attraverso le molteplici interpretazioni e raffigurazioni del corpo umano realizzate per scopi conoscitivi, scientifici, religiosi, filosofici, medici. Modelli, preparati, libri, atlanti, stampe, sculture e altre preziose testimonianze visive tracceranno questo suggestivo e spettacolare percorso attraverso i secoli, dalla cultura egizia alla contemporaneità.

La mostra si divide in tre sezioni: il corpo sacro, il corpo simbolico, il corpo descritto.

Il corpo sacro

L’interpretazione religiosa del corpo che si concretizza nella conservazione delle salme (come avviene, ad esempio, in alcune mummie egiziane e colombiane e nei loro corredi presenti) apre prospettive interessanti anche per la contemporaneità. Nel Medioevo il corpo sacro, conservato e venerato in teche spesso preziosissime, è quello dei santi, chiamati ad animare lo spirito religioso dei fedeli. Tuttavia esistono anche mummie laiche e tentativi di conservazione del corpo che la società ha talvolta riservato a “uomini illustri”, scienziati, artisti, musicisti, scrittori, uomini politici. È il caso del dito di Galileo conservato oggi al Museo Galileo di Firenze, sottratto al corpo dello scienziato e conservato come una reliquia sacrale; della maschera funeraria di Mazzini, la cui mummia fu esposta al pubblico nel 1946 in occasione della nascita della Repubblica Italiana; del cranio di Raffaello, venerato dagli artisti come reliquia ispiratrice. In tutti questi casi, pur con diverse modalità, la pratica della conservazione della memoria sconfina nella venerazione e nel culto laico. Il tema suggerisce riflessioni interessanti sulla portata sociale di fenomeni contemporanei, come avviene per le “reliquie” degli artisti pop o dei campioni sportivi.

Il corpo simbolico

Fin dall’antichità il corpo è stato caricato di valori magici e simbolici che nel Rinascimento si sono codificati dando vita  a veri e propri manuali, nei quali la figura umana è divenuta elemento essenziale di un linguaggio di segni universale e translinguistico. Interessante in questo senso è l’analisi dei trattati simbolici dedicati ai significati del corpo e delle sue parti (arti, mani, piedi, fronte, occhi, bocca ) a partire dal primo manuale allegorico cinquecentesco (l’Iconologia di Cesare Ripa). Qui il corpo, soprattutto femminile, diventa lo strumento per esprimere concetti in modo non ambiguo: la nudità della Verità, il corpo deturpato del Peccato, le ali della Velocità, il cuore aperto di Sincerità comunicano senza mediazioni messaggi chiari e immediati. In tale ricerca di significati e segni fisici, grande importanza ha avuto la fisiognomica, l’antichissima scienza che dai tratti del volto cercava di carpire l’interiorità e le pulsioni caratteriali degli uomini. Ad essa si legano le dottrine divinatorie che hanno una grande diffusione a partire dal XVII secolo: la metoposcopia, che intende prevedere il futuro di una persona dai segni e rughe della sua fronte, la chiromanzia, che indaga i tratti della mano, o la nevologiala scienza dei nei.

Il corpo descritto

Questa sessione indaga lo studio del corpo per fini scientifici e descrittivi e si lega in particolare all’eccellenza della scuola pisana di medicina, in una tradizione che dall’età medicea arriva alla modernità con Paolo Mascagni e, nel corso del XIX secolo, con Filippo Civinini e Filippo Pacini. Di questo straordinario laboratorio di studi e ricerche condotte sul corpo umano restano memorie, tracce e documenti. Basta pensare allo straordinario patrimonio librario conservato nella Biblioteca Universitaria e nelle biblioteche dipartimentali di Ateneo, con antichi volumi riccamente illustrati, frutto in gran parte delle indagini settorie condotte a Pisa, così come alla serie di preparati, secchi e in vitro, conservati nelle raccolte del Sistema Museale di Ateneo.

Il percorso è reso ancor più affascinante dalle opere di celebri artisti contemporanei che invitano a ulteriori riflessioni con sguardi di sorprendente e inattesa originalità.

La mostra sarà visitabile dal 25 Luglio 2024 al 6 Ottobre 2024 negli orari di apertura del museo.

Per tutti i dettagli sulla mostra, si rimanda alla pagina dedicata sul sito del Museo della Grafica.

 

Mostra a cura di Sonia Maffei, Gianfranco Natale Alessandro Tosi, con la partecipazione di Alberto Ambrosini Flora Silvano

 

La mostra è realizzata con il patrocinio e la collaborazione di:

Biblioteca Universitaria di Pisa

Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa

Dipartimento di Ricerca Traslazionale dell’Università di Pisa

Limes (Laboratorio di metodologie informatiche per la storia dell’arte)

Sistema Museale d’Ateneo – Università di Pisa

Sistema Bibliotecario d’Ateneo – Università di Pisa

Regione Toscana

Accademia Raffaello di Urbino


Allegati

Locandina – Un corpo di segni

Invito – Un corpo di segni

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