Il colore della Repubblica. “Figli della guerra” e razzismo nell’Italia postfascista

Seminario sul libro di Silvana Patriarca

Nell’ambito del corso di Storia contemporanea della prof.ssa Vinzia Fiorino, giovedì 15 dicembre 2022, alle ore 14:15 nell’aula B1 del Polo San Rossore 1938 (via Risorgimento, 19 o via Nicola Pisano, 40), si terrà un seminario di discussione sul volume di Silvana Patriarca (Fordham University), Il colore della Repubblica. “Figli della guerra” e razzismo nell’Italia postfascista (Einaudi 2021).

Introduce Vinzia Fiorino (Università di Pisa).

Discute Chiara Fantozzi (Università di Pisa/Fordham University).

This project has received funding from the European Union’s Horizon 2020 research and innovation programme under the Marie Skłodowska-Curie grant agreement No. 843361.

Il colore della Repubblica

I «figli della guerra» sono i bambini nati da relazioni tra soldati non bianchi e donne italiane alla fine della seconda guerra mondiale. Varie istituzioni, ma anche la gente comune, esibirono fin da subito persistenti vedute e atteggiamenti razzisti nei confronti di questi bambini. I «mulattini», come venivano chiamati in quel periodo, sono l’esempio lampante di come l’Italia democratica si sia sempre percepita bianca, differenziandosi senza dichiararlo apertamente, da chi aveva la pelle di un altro colore. Silvana Patriarca, in questo libro importante, racconta la vicenda di questi bambini, sottolineando l’eredità di fascismo e colonialismo.

Ancora oggi è presente in Italia una concezione dell’italianità che non viene in genere discussa pubblicamente: l’idea che gli italiani siano europei e bianchi. Benché la popolazione sia il risultato di costanti mescolamenti etnici avvenuti nel corso dei secoli e che continuano tuttora, il popolo italiano è stato storicamente costruito come bianco, anche se di una bianchezza un po’ meno bianca di quella che è considerata la norma europea. Per gettar luce su tale immagine di sé, questo libro ricostruisce quelli che furono, nella repubblica fondata dopo la caduta del fascismo, gli atteggiamenti prevalenti verso la «razza» e il colore della pelle. Questa ricostruzione pone al centro le esperienze e le rappresentazioni di quel gruppo di bambini nati nell’immediato dopoguerra dagli incontri tra soldati alleati non bianchi e donne italiane, quei bambini che gli afroamericani chiamavano «brown babies» e che in Italia erano comunemente indicati come «mulattini», un termine con una forte connotazione razziale di tipo biologico. La storia dei «figli della guerra» comincia nella scia immediata degli anni drammatici influenzati dal regime fascista e dal colonialismo. Lo studio delle esperienze dei «brown babies» permette di osservare in che misura furono razzializzati e come la percezione sociale delle loro origini e del loro colore condizionò le loro esistenze. Ciò è fondamentale per gettar luce sul «colore della Repubblica», un aspetto della storia dell’Italia repubblicana che richiede maggiore attenzione da parte degli storici.

Il libro sul sito dell’editore


Seminario libro Silvana Patriarca

Informazioni e contatti

vinzia.fiorino@unipi.it

chiara.fantozzi@cfs.unipi.it

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