Presentazione del primo numero di A òpra.
Venerdì 19 maggio 2023, alle ore 14:15 nell’aula GUID 3 del Polo Guidotti (via Trieste 38, Pisa) si terrà la presentazione del primo numero di A òpra. Annali di storia e studi della Fondazione Valore Lavoro, intitolato «Laboral. Storia orale, lavoro e public history».
Interverranno il curatore Stefano Bartolini (Fondazione Valore Lavoro) ed il direttore scientifico Pietro Causarano (Università di Firenze).
La presentazione si svolge all’interno del corso di Storia del lavoro (docente Federico Del Giudice).
A òpra. Annali di storia e studi della Fondazione Valore Lavoro si propone come uno spazio scientifico di discussione e di interfaccia fra la pluralità di reti e situazioni che si occupano di studiare il lavoro in chiave interdisciplinare, nel passato più lontano come nel recente presente, e i soggetti che del lavoro sono espressione, senza dimenticare che la ricerca nelle scienze storiche, umane e sociali svolge un ruolo essenziale in termini di politica culturale e civile nell’integrazione democratica del Paese.
La scelta del nome, A òpra, al lavoro, attraverso un toscanismo linguistico rurale comprensibile al di là del vernacolo locale intende restituire l’idea di una messa all’opera in cui l’attività svolta è dotata di un senso complesso e profondo, non solo circoscritto da dominio, fatica e necessità ma anche da identità e rappresentazione del sé nel mondo, un mondo molto più vasto della singolarità soggettiva.
Direttore:
Pietro Causarano
Coordinatore:
Stefano Bartolini
Comitato scientifico:
Eloisa Betti, Giovanni Contini, Antonio Fanelli, Stefano Gallo, Ilaria Romeo,
Claudio Rosati, Annalisa Tonarelli, Gilda Zazzara
Comitato editoriale:
Francesca Betti, Francesco Carnevale, Federico Creatini, Federico Del Giudice, Giordano Lovascio, Giulia Malavasi, Chiara Martinelli, Monica Pacini, Bruno Settis, Valerio Strinati
La storia orale, con l’ascolto e i racconti delle persone, permette di indagare i fenomeni storici attraverso il punto di vista dei protagonisti, mettendo in primo piano la soggettività degli attori. Il valore euristico di questa metodologia per la storia del lavoro permette di illuminare zone sfuggenti e di meglio comprenderne le dinamiche interne: il rapporto tra il lavorare e l’organizzarsi; la professionalità e il nesso con i saperi e la conoscenza; la cultura; le identità; le dimensioni sociali e familiari; i diversi punti di vista generazionali e di genere.
Nel solco di una lunga tradizione di studi, questo primo annale della FVL cerca di cogliere le linee di tendenza attuali e i diversi approcci, aprendo un confronto con la dimensione della Public History, nell’epoca dei social network e dei nuovi prodotti culturali.
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