Fino al 1°marzo 2025, presso GiArA – Gipsoteca di arte antica e antiquarium dell’Università di Pisa, è visitabile la mostra A memoria di forma, con opere di Caterina Sbrana e Gabriele Mallegni, curata da Pietro Gaglianò.
Martedì 18 febbraio, alle 10.00, i visitatori troveranno ad accoglierli gli artisti e l’organizzatrice, Chiara Tarantino (Dipartimento di Civiltà e Forme del sapere).
Alla visita segue Playlist dell’impronta, un racconto a cura di Caterina Sbrana: dalla camminata di Laetoli fino all’arte contemporanea un breve viaggio, una selezione di impronte, calchi e matrici che hanno segnato l’immaginario collettivo e la pratica artistica.
La partecipazione è libera e gratuita ma si consiglia la prenotazione.
Informazioni e prenotazioni: info.gipsoteca@sma.unipi.it.
A memoria di forma è un progetto di GiArA e laboratorio MARSIA del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, con il patrocinio del Comune di Pisa, promossa in collaborazione di Palazzo Blu, realizzata con il supporto di Francesconi Ceramiche di Massimo Gentili.
Contenuti della mostra
A memoria di forma gioca con la tecnica della formatura, storicamente impiegata per ricavare calchi in gesso da sculture antiche. Caterina Sbrana e Gabriele Mallegni utilizzano questa tecnica per esplorare il tema della memoria, della mancanza e della rigenerazione. Partendo da fratture e lesioni di sculture e superfici architettoniche, trasformano l’assenza in fonte di ispirazione creativa per dare vita a opere in ceramica e terracotta che contaminano forme antiche e moderne, elementi naturali e artificiali. Ne risultano vasi ibridi, creature oniriche, rovine e architetture visionarie e ritratti punk che dialogano con la collezione di scultura classica della Gipsoteca, invitando il visitatore a immergersi nel fantastico, ma anche a riflettere e assimilare l’idea che l’opera d’arte possa rimanere una domanda aperta, che si presta a molteplici interpretazioni e che sia legittimo formularne una lettura basata sulle conoscenze e sul vissuto personali.
Foto: Caterina Sbrana, Chimera, ceramica bianca smaltata, 2024, ph. Diego Barsuglia.