
Giovedì 12 e venerdì 13 maggio 2022 si svolgerà a Pisa “Repositories: per un contro-archivio della colonialità tra storia, arti e visualità”, seminario organizzato da Beatrice Falcucci, Lucas Iannuzzi, Gianmarco Mancosu nell’ambito del Progetto di Ricerca di Ateneo “Fuori dalla scatola. La costruzione della conoscenza tra coproduzione e Public History” (PRA 2020 53 – P.I. Roberto Gronda, Dipartimento Civiltà e Forme del Sapere, Università di Pisa).
Re(posit)ories
“Repositories: per un contro-archivio della colonialità tra storia, arti e visualità” si concentra sulla ri-mediazione artistica delle conoscenze, immagini e narrazioni legate al periodo coloniale, che ancora influenzano la percezione dell’alterità nelle società contemporanee.
Le due sessioni vedranno il coinvolgimento di studiosi e di artisti con lo scopo di aprire un dialogo sulle eredità coloniali e razziste tutt’ora presenti nel discorso pubblico.
La prima giornata sarà dedicata alle correlazioni tra arte, musica, letteratura e performance, e sulla loro capacità d’interrogare le memorie, gli spazi pubblici e gli archivi coloniali, in Italia e all’estero.
La seconda giornata presenterà un focus specifico sulla visualità (post)coloniale e il durevole sfruttamento “iconografico” e audiovisivo dell’Africa.
Programma
Gipsoteca di Arte Antica e Antiquarium dell’Università di Pisa (Piazza San Paolo all’Orto 20, Pisa)
SESSIONE 1 – Decostruire le eredità coloniali attraverso letteratura e performance
Interventi e tavola rotonda sulle pratiche transmediali di critica decoloniale a partire dalle attività di:
- Shirin Ramzanali Fazel, scrittrice
- Medhin Paolos, regista e musicista
- Resistenze in Cirenaica, collettivo e laboratorio anticoloniale
- Justin Randolph Thompson, artista, educatore
Dialogheranno con loro Beatrice Falcucci, Lucas Iannuzzi e Gianmarco Mancosu.
Aula P, Polo Le Benedettine (Piazza San Paolo a Ripa d’Arno 16, Pisa)
SESSIONE 2 – Pratiche visuali ed eredità coloniali
- Riflessioni attorno a Siliva Zulù (Attilio Gatti, 1927) a cura di Beatrice Falcucci e Lucas Iannuzzi
- Dialogo tra Leonardo De Franceschi (studioso di cinema postcoloniale), Dagmawi Yimer (regista) e Gianmarco Mancosu
- Proiezione e dialogo con Khalifa Abo Khraisse, regista e giornalista
- Riccardo Isoldi, musicista
Gli speakers
- Leonardo De Franceschi è professore associato e insegna Teorie e pratiche postcoloniali del cinema e dei media all’Università Roma Tre.
- Beatrice Falcucci è assegnista di ricerca presso l’Università dell’Aquila, si occupa di eredità del colonialismo e musei coloniali in Italia.
- Lucas Iannuzzi è dottore di ricerca in Storia contemporanea e Visual Cultures (Università di Pisa/EHESS). Si occupa di fotografia e antropologia in contesti coloniali.
- Riccardo Isoldi è studente e musicista, sta lavorando al suo concept album dedicato al colonialismo italiano.
- Khalifa Abo Khraisse è regista (Tripoli Stories: Land of Men, 2015) e sceneggiatore teatrale (Libya. Back Home, 2019), scrive una serie di reportage chiamata “Cartoline da Tripoli” per la rivista Internazionale.
- Gianmarco Mancosu è assegnista di ricerca presso l’Università di Cagliari, lavora sul cinema di propaganda nelle colonie italiane.
- Medhin Paolos è registra, fotografa e musicista, ha diretto Asmarina (2015). Come attivista ha promosso il diritto di cittadinanza nell’organizzazione nazionale rete G2 – Seconde generazioni.
- Shirin Ramzanali Fazel è scrittrice e poetessa, ha pubblicato tra gli altri Lontano da Mogadiscio (1994), Nuvole sull’Equatore. Gli italiani dimenticati. Una storia (2010) e Scrivere di Islam. Raccontare la diaspora (2020).
- Resistenze in Cirenaica collettivo e laboratorio anticoloniale, antirazzista e antifascista. Insediatosi nel rione Cirenaica di Bologna nel 2015, negli anni ha prodotto performance, reading, e la rivista Quaderni di Cirene.
- Justin Randolph Thompson è artista, educatore e facilitatore culturale. Dirige Black History Month Florence e insegna alla NYU Florence.
- Dagmawi Yimer è regista di documentari, ha diretto tra gli altri Come un uomo sulla terra (2008), Va’ Pensiero, storie ambulanti (2013), è inoltre vicepresidente dell’Archivio delle memorie migranti.
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