Zetesis è un gruppo di ricerca, afferente al Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, attivo dal 2014 gestito da un’associazione studentesca legalmente riconosciuta in collaborazione con precari della ricerca e docenti. Lo spirito del progetto è indicato dal nome: “zetesis” significa ricercare, domandare, dubitare, lasciarsi guidare dalla passione per il sapere come un esercizio spirituale. Zetetica è ogni filosofia che trova la sua linfa nel porre domande; zetetico è quell’atteggiamento critico alimentato da un proficuo scetticismo. Il metodo del centro è socratico. Il suo contenuto è metafilosofico. Ogni interrogazione delle filosofie del passato e del presente sarà tesa a imparare a filosofare, a capire cosa significa ricercare in filosofia e come si può maieuticamente trasmettere e insegnare quello che si è appreso sulla natura dell’attività filosofica. La convinzione di fondo è che il pensiero possa ancora dimostrare di avere un potere trasformativo sul mondo. Uno dei meriti maggiori della scuola di filosofia di Pisa è di ospitare anime e tendenze diverse che coltivano con rigore i propri campi. Pur adottando un unico approccio investigativo, il centro vuole rispecchiare questa varietà. Al momento perciò sono attivi sei gruppi di ricerca: Filosofia classica tedesca e Fenomenologia; La disputa tra Antichi e Moderni; La disputa su filosofia e letteratura; Teorie delle emozioni; Filosofie dell’Immagine e dell’Immaginazione; Utopia, Mito politico e Ribellione. Ogni gruppo organizza periodicamente incontri, seminari, laboratori di lettura, convegni e promuove pubblicazioni in riviste e volumi collettanei. Sito del gruppo di ricerca: http://zetesisproject.com Indirizzo email: zetesis@unipi.it Sito della rivista scientifica gestita dal gruppo di ricerca: https://odradek.cfs.unipi.it/index.php/odradek Profilo Facebook: https://it-it.facebook.com/zetesisproject JOYCE è un seminario permanente autogestito di filosofia e studi di genere, fondato nel 2020 da un gruppo di student*, dottorand*, assegnist* e precari* della ricerca dell’Università di Pisa. JOYCE è nata dal bisogno di prenderci uno spazio per fare incontrare la filosofia con la questione di genere e le teorie della subalternità. Vogliamo recuperare quella dimensione di confronto e dialogo che ha dato origine alla pratica della filosofia, per interrogarci insieme su testi che hanno contribuito a pensare la subalternità e le diseguaglianze di genere. Vogliamo creare una “stanza tutta per noi” in cui riflettere su come le discriminazioni legate a genere, etnia e provenienza innervino ancora il nostro percorso accademico. JOYCE prende il suo nome da Joyce Mitchell Cook, la prima donna afroamericana a guadagnare il titolo di dottore di ricerca in filosofia, una studiosa che come tante altre ha combattuto contro l’invisibilizzazione a cui, spesso, è costrett* chi non appartiene a categorie sociali egemoniche. JOYCE indica uno spazio sicuro e inclusivo, lontano dalle logiche competitive in cui spesso si riduce la carriera accademica, in cui si incoraggia un dialogo libero e spudorato su testi tendenzialmente assenti dai programmi di studio e dai curricula universitari. JOYCE è la lente che ci fa vedere meglio le trame sottili e intricate della subalternità. Ci incontriamo una volta al mese per leggere integralmente un testo filosofico scelto dal gruppo. Gli incontri vengono moderati di volta in volta da una o due persone diverse, che coordinano interventi e commenti. Indirizzo email: seminario.joyce@gmail.com Profilo Facebook: https://www.facebook.com/joyce.seminario/ Gavagai è un’associazione filosofica di studenti e dottorandi dell’Università di Pisa, nata per dar spazio ai temi tipici della filosofia analitica: filosofia del linguaggio, filosofia della mente, logica, filosofia della matematica, filosofia della scienza, ecc. Lo scopo delle sue attività è di dar vita a discussioni, approfondimenti e dibattiti a proposito di questi argomenti anche fuori dalle tempistiche e dalle modalità curriculari. “Gavagai” è un termine fittizio introdotto da Willard Van Ormai Quine nel suo celebre “Word and Object”. Esso rappresenta sia la difficoltà che ha lo scienziato di districarsi tra le regole che governano i fenomeni del mondo, sia la difficoltà del filosofo a offrirne una comprensione più profonda. L’impiego che Quine fa di questo termine ci insegna anche che la linea di separazione più netta tra gli individui risiede nel loro modo di esprimersi e comprendersi a vicenda. Inquadrata in questa ottica è, appunto, l’idea di dare la possibilità a individui di diverso tipo e grado di formazione di affrontare i problemi più importanti della filosofia e confrontarsi su di essi con gli altri membri dell’associazione. Ciò che conta è che al fondo delle intenzioni comunicative di ciascuno vi siano la stessa obiettività, lo stesso approccio rigoroso e la stessa curiosità che confluiscono in Gavagai, impiegate per cercare di raggiungere ogni volta una risposta più fondata; per cercare ogni giorno di imparare qualcosa di nuovo sulla meravigliosa struttura che anima filosofia della scienza, logica, filosofia del linguaggio e filosofia della mente. Contatti Indirizzo email: gavagai.phi@gmail.com Seminario di Lettura di Testi filosofici dell’Età Moderna InterLegere è un seminario permanente dedicato ai testi, agli autori, ai metodi e ai problemi della filosofia moderna. InterLegere si è costituito nel 2021 per iniziativa di student*, dottorand*, ricercator* e professor*, organizzando momenti di lettura condivisa e di commento di opere filosofiche significative per la formazione del pensiero moderno. Il nome che il seminario ha assunto mira a suggerire il metodo di lavoro che da subito abbiamo voluto adottare: InterLegere riprende il significato etimologico, nel senso vichiano, di intelligo. Se, come sostiene Vico, intellegere è un «raccogliere tutti gli elementi di una cosa con i quali se ne esprime l’idea perfettissima»; così legere è un «raccogliere gli elementi della scrittura» a cui si aggiunge, in questo caso, l’idea di comunanza e reciprocità data dal prefisso inter. La lettura e il commento collettivo del testo filosofico nella sua interezza sono pertanto gli elementi imprescindibili di questa attività. Convinti che la comprensione di un’opera richieda un tempo lento ma continuativo, come InterLegere ci troviamo settimanalmente dopo aver letto autonomamente una breve porzione di testo per tentare di comprenderlo insieme tramite una discussione comune che miri a “raccogliere” i plurimi significati del testo. Dopo aver affrontato insieme la lettura della Natural history of religion di David Hume, delle Pensées diverses sur la comète di Pierre Bayle e dell’Origine des fables di Fontenelle, per l’anno accademico 2024/25 abbiamo deciso di leggere insieme il Behemoth di Thomas Hobbes. Pubblicato nel 1679, testo maturo dell’autore del Leviathan, il dialogo Behemoth or the Long Parliament ripercorre, in chiave meno analitica delle opere precedenti, tematiche care alla riflessione hobbesiana quali le ragioni profonde del disordine politico e della lotta civile, indagando aspetti eminentemente filosofici come l’influenza delle passioni e dei meccanismi intellettuali e retorici nelle dinamiche politiche e sociali. Fin dalla sua (non autorizzata) comparsa, questo dialogo, controverso almeno quanto il mostro biblico che richiama nel titolo, è un esempio di come la filosofia può sforzarsi di leggere nelle maglie strette del tempo a lei presente, senza apporvi categorie interpretative, bensì scorgendo nel reale indicazioni per conoscere l’uomo e, viceversa, nella conoscenza dell’uomo gli orientamenti per capire il reale. Gli incontri sono aperti a tutte le interessate e a tutti gli interessati. Per maggiori informazioni è possibile scrivere a: interlegereseminario24@outlook.it Enyloi è un seminario permanente di Filosofia della Mente e dell’Affettività, attivo dal 2024 e fondato da un gruppo di docent*, student* e dottorand* dell’Università di Pisa al fine di approfondire le più recenti linee di ricerca sul tema. “Logoi enyloi” è il sintagma con cui Aristotele, in De Anima 403a25, definisce i pathe, cioè le emozioni. Se queste sono “pensieri incarnati”, ciò significa che non solo le operazioni riflessive ma anche i nostri corpi sono costitutivi di un’esperienza significativa, cioè l’affettività, in cui ciò che è umano può riconoscersi. Enyloi si propone di mappare le possibili sfaccettature di tale esperienza, indagando attraverso il paradigma della mente incarnata il modo in cui mente, corpo e mondo si intrecciano in un complesso di interazioni specifiche. Mettendo in dialogo approcci che su questa linea studiano la mente in quanto incarnata, integrata, estesa ed enattiva con approcci cognitivisti, fenomenologici e pragmatisti, riflettiamo su temi legati al sé e all’intersoggettività. Alla luce degli studi di genere e del dibattito contemporaneo sul riconoscimento, inoltre, affrontiamo l’intreccio fra narratività e identità nell’esperienza individuale e plurale, così come nella sua trasposizione artistica in letteratura e cinema. Le attività di questo gruppo rappresentano non solo un’opportunità di studio e di dibattito accademico, ma anche un invito alla partecipazione attiva e al coinvolgimento diretto nella ricerca filosofica. Ci incontriamo una volta ogni tre settimane per commentare insieme libri, articoli e sezioni di tesi magistrali o di dottorato su proposta dei singoli partecipanti. Chi voglia essere inserit* nella mailing list può mandare una richiesta a questo indirizzo email: enyloi.unipi@gmail.comZETESIS
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