Città perdute: forma, significato e percezione degli insediamenti urbani nel Vicino Oriente antico

Anno di inizio e fine
2020 - 2022
Stato
Concluso
Tipologia
Progetti di AteneoArcheologia Orientalistica Storia
Responsabili
Anacleto D’Agostino (PA – Archeologia del Vicino Oriente)
Membri
Filippo Battistoni (PA – Storia Greca, Università di Pisa) Alessandro Grillone (AdR – Storia del Diritto Romano, Università di Pisa, Giurisprudenza) Daniele Mascitelli (PA – Letteratura Araba, Università di Pisa) Giovanni Mazzini (PA – Filologia Semitica, Università di Pisa) Alessandro Orengo (PA – Letteratura armena, Università di Pisa) Sara Pizzimenti (PA – Archeologia del Vicino Oriente, Università di Pisa) Federico Procchi (PO – Storia del Diritto Romano, Università di Pisa, Giurisprudenza) Domenica Romagno (PA – Glottologia, Università di Pisa, FiLeLi)

Il progetto di ricerca affronta l’idea di città nel Vicino Oriente, tra III mill. a.C. e I mill. d.C., allo scopo di comprendere come sia stata percepita nei suoi aspetti fisici e i significati assunti nel corso del tempo. Le grandi città del passato di cui si tramanda memoria nelle tradizioni orali e scritte del Vicino Oriente e di cui permangono, in molti casi, rovine e tracce materiali, sono state da sempre oggetto di interesse e speculazione da parte delle genti che hanno continuato ad occuparne gli spazi e, da ultimo, dagli studiosi che quelle tracce hanno riportato alla luce. L’aspetto che assume la città nel corso del tempo e dopo il suo abbandono è l’elemento materiale da cui prende forma la definizione e la percezione della stessa. Per comprendere l’idea di città, nel suo rapporto fra strutture e significati, fra spazio fisico e percezione di esso, fra limite urbano e identità culturale, l’integrazione di testimonianze materiali e linguistico-filologiche è indispensabile. Le fonti delle tradizioni assiro-babilonese, antico-testamentaria, arabo-musulmana, greca, anatolica e armena, così come le terminologie socio-giuridiche di epoca romana recano il segno di una percezione dello spazio urbano che l’archeologia solo in parte riesce a ricomporre con l’uso delle evidenze materiali. Attraverso lo studio di casi particolarmente rappresentativi dei diversi contesti di interesse per la nostra ricerca, si fornirà un contributo nuovo e significativo alla comprensione delle forme della città antica, delle funzioni e delle strutture di cui compone, e delle diverse interpretazioni dei suoi resti. Obiettivo ultimo è ricostruire la rappresentazione e la percezione delle forme urbane vicinorientali, integrando aspetti materiali e culturali in uno spazio transdisciplinare.

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