DaFne. Divino al Femminile

Anno di inizio e fine
2022 - 2024
Stato
Concluso
Tipologia
Progetti di Ateneo
Responsabili
Chiara Ombretta Tommasi (PA - Storia delle religioni) Luisa Andriollo (Assegnista di ricerca - Civiltà bizantina)
Membri
Chiara Barbati, Maria Piera Candotti, Margherita Facella, Renata Pepicelli

L’attenzione alla declinazione femminile del divino non è un fenomeno recente negli studi, sia considerando quelli pionieristici della fine dell’Ottocento e dei primi del Novecento (J.J. Bachofen, M. Gimbutas), sia, soprattutto, notando come a partire dagli anni Sessanta, in concomitanza con il sorgere di movimenti per i diritti civili delle minoranze e del femminismo, queste ricerche embrionali hanno ricevuto nuova linfa.  Declinandosi sia come women studies, sia successivamente come gender studies, o da ultimo queer studies, le indagini e le interpretazioni di pratiche attestate in vari contesti religiosi hanno spesso contribuito a riformulare le asimmetrie di genere, valorizzando eredità e presenza femminile nelle diverse formulazioni del religioso.

Il presente progetto intende dunque mettere alla prova i paradigmi teorici e metodologici elaborati da una tradizione di studi consolidata ma ancora aperta a nuove letture e a fruttuosi confronti interdisciplinari. La riflessione si concentrerà su alcuni case-studies significativi benché poco indagati, suscettibili di gettare nuova luce sulla presenza femminile nell’immaginario teologico e nella pratica cultuale di società e culture diverse, localizzate fra il mondo mediterraneo, il vicino oriente e il subcontinente indiano, in una prospettiva diacronica che abbracci antichità, medioevo e mondo contemporaneo. Lo sguardo intende allargarsi dalle figure divine femminili, dai pantheon in cui si inseriscono e dai loro attributi a un approccio che interroghi più in generale l’esperienza femminile del sacro nelle varie società (non solo dee, dunque, ma anche mistiche, devote, sacerdotesse, veggenti, monache o consacrate, sante, semplici spettatrici, paredre divine o mogli di operatori cultuali).

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