2022 - 2025
In corso
Progetti nazionaliArcheologia
Gabriele Gattiglia (PA – Metodologia della Ricerca Archeologica) Maria Letizia Gualandi (PO – Archeologia Classica – Università di Pisa)
Francesca Anichini (Tecnica laureata - Docente di Archeologia Contemporanea - Università di Pisa) Claudia Sciuto (RTD-A - Metodologia della ricerca archeologica – Università di Pisa)
Progetto nazionale REACT EU – Programma Operativo Nazionale Ricerca e Innovazione 2014-2020
La montagna apuana, e in particolare il versante versiliese, è un territorio segnato da abbandoni progressivi che hanno causato un forte impatto ambientale, con la perdita di biodiversità e un aumento dell’instabilità dei versanti. Per questo tipo di ambienti, caratterizzati da un’alta vulnerabilità, i report dell’IPCC prospettano scenari in cui eventi climatici estremi indurranno una forte erosione e dissesto idrogeologico, causando la perdita degli elementi identitari del paesaggio culturale.
L’analisi combinata delle tracce materiali delle attività antropiche, dei saperi situati delle comunità locali e delle evoluzioni paleoambientali del territorio, costituisce una potente risorsa per la promozione di politiche di gestione delle aree montane.
Il lavoro segue un protocollo che integra (attraverso metodi qualitativi e quantitativi) archeologia, paleoecologia, etnografia e approcci partecipativi, al fine di mappare le trasformazioni ambientali, i prodotti tangibili dell’azione umana e l’insieme delle pratiche intangibili volte al mantenimento del paesaggio culturale. Le ricognizioni svolte mirano a registrare la traccia delle attività antropiche così come le dinamiche di ripopolamento e “risorgenza” delle specie vegetali. Il campionamento di macroresti vegetali e sedimenti viene effettuato tramite uso di un carotatore manuale che permette di associare la mappatura delle evidenze a una racconta sistematica di dati ambientali. Il progetto “resurgences” si inserisce nel quadro di questa ricerca, invitando gli studenti e le studentesse ad esplorare le risposte multispecie all’abbandono dei versanti montani.
La raccolta di dati archeologici ed antropologici supporta una riflessione sul concetto di abbandono, contribuendo così a rinsaldare il patto tra terra e memoria attraverso la costruzione di una coscienza condivisa per la cura delle aree montane in tempi di crisi climatica, costituendo un modello ripetibile ed applicabile ad altri contesti.